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Quale futuro per San Sebastiano?

Municipio San SebastianoNel mese di giugno i cittadini saranno chiamati alle urne per decidere la nuova giunta che amministrerà San Sebastiano al Vesuvio per i prossimi, si spera, 5 anni. I candidati, aspiranti alla carica di Primo Cittadino, sono già schierati lungo la linea del via, tesi in attesa del colpo che decreterà  la definitiva partenza della campagna elettorale. Per il momento è un susseguirsi di parole e finte che termineranno presumibilmente domenica 6 marzo.  Questa la data fissata dalla segreteria metropolitana di Napoli del PD per le primarie. Sono 4 i candidati a sindaco per i democratici sansebastianesi. Tanti quanti coloro che hanno partcepitato alle primarie per il comune di Milano vinte con ampio margine da Sala. Mentre per la cittadina lombarda un tale numero di contendenti è giustificabile, diventa assolutamente esagerato se si pensa alla realtà san sebastianese ed al conseguente numero di elettori,  tanto da portare alcuni a parlare di crisi in seno al PD locale. Del resto, nonostante la compattezza mostrata fino all’atto finale di scioglimento del consiglio comunale,  le divergenze interne al partito non sono mancate. Fondamentalmente sono due le anime, quella più vicina alla corrente renziana,  che ha sostenuto De Luca alle primarie regionali, l’altra, di natura bersaniana, sostenitrice invece di Cozzolino. La prima trova la sua essenza in Giuseppe Panico, per molti Peppe, già segretario dei democrat sansebastianesi, la seconda nel filone dei più vicini sostenitori, alcuni di vecchia data, di Giuseppe Capasso,  l’ex sindaco decaduto tradito dal voto regionale.  Tra questi meritano menzione Salvatore Sannino, Gianluca Sannino e supponiamo lo stesso Domenico Ramondino, tutti in corsa separatamente per le primarie di marzo. Due anime dunque che si scindono ulteriormente lasciando pensare ad un intervento di “ragioneria politica”. Inevitabilmente la  conseguente dispersione di voti finirà per privilegiare qualcuno dei concorrenti e penalizzare qualcun’altro. Staremo a vedere.

Gennaro Manzo ha già annunciato intanto la volontà di ricandidarsi con la lista “Il popolo di San Sebastiano” fondata per le elezioni del 2010.  Ha atteso appena qualche settimana dopo l’inizio del nuovo anno, anticipando di poco la festa del Santo Partrono, per pubblicare un manifesto con cui invita gli elettori a sostenerlo per un progetto che definisce nuovo e vincente, improntato ad un “cambiamento vero, sano ed a favore di tutti”. In corsa con lui, come nella precedente tornata elettorale, Antonio Muccio, che dagli scanni dell’opposizione è sicuro quest’anno di poter fare il grande salto. Con un video pubblicato sul gruppo “Sei di San Sebastiano se…”, l’ex consigliere ufficializza la sua presenza in lista con Manzo, generando non poche polemiche per il conflitto di interessi che lo vedrebbe al contempo gestore della pagina e candidato.

Anche la compagine vicina al Movimento 5 Stelle ha rotto le riserve prima della festa patronale annunciando l’intenzione di presentarsi a giugno con una lista il cui candidato sarà Armando Madeo. Manca ancora l’ufficialità da parte del Movimento e, a dire il vero, non è scontato che venga concessa. Riguardo il candidato, Armando Madeo non è certo un volto nuovo, seppure alla prima diretta esperienza politica. E’ infatti già noto agli addetti ai lavori per aver presieduto, negli ultimi anni di giunta Capasso, la Protezione Civile. Anche Madeo  ha pubblicizzato la sua candidatura mezzo video, una pratica che sembra molto in voga nell’ultimo periodo. Le polemiche non sono mancate. Alcuni commenti apparsi su fb hanno subito denunciato i filo-pentastellati di promuovere un candidato pur in assenza di una squadra di lavoro. In effetti quello dei One Men Show è un tema ricorrente, forse in linea con la politica nazionale, che al momento caratterizza anche le altre compagini.

Non si hanno notizie ancora di Giuseppe Ricci. L’ex consigliere d’opposizione e rappresentante di Forza Italia, era giunto in consiglio comunale con la lista de “Il popolo di San Sebastiano” nel 2010. Un sodalizio, quello con il capolista Manzo, durato per la verità poco. È probabile che Ricci stia pensando ad una nuova candidatura che lo veda come leader di un gruppo forzista. Se così fosse, lo sapremo sicuramente a breve.

Sapremo fra non molto anche l’esito delle forze centrifughe che sono sorte nell’ultimo periodo. Navigando il dilagante malcontento legato allo stato di degrado seguito alla debacle della S.A.G.I. srl, molti avevano individuato nelle azioni pulitive la possibilità di un nuovo corso politico. Movimenti morti prima di sorgere? Probabile, ma di certo non scontato.
Manca all’appello anche Giorgio Gallo che pure aveva manifestato un interesse per la Casa Comunale.  In realtà la lista dei possibili “sprinter” dell’ultimora è lunga. Chi paventa l’ingresso in campo del Dottor. Leonardo Montanaro,  chi addirittura dell’attuale Primo Cittadino di Massa di Somma Antonio Zeno. Che si tratti di voci infondate o verità lo sapremo fra qualche settimana, di sicuro superato l’ostacolo delle primarie PD.

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3 thoughts on “Quale futuro per San Sebastiano?

  1. Che cosa fa “supporre” al giornalista che Domenico Ramondino sia nel novero Dei sostenitori di Pino Capasso e non di quelli che si fanno portatori del rinnovamento?
    Vale la pena di sottolineare che gli unici manifesti affissi a favore di Vincenzo De Luca sono stati volition da Ramondino

  2. Il Partito Democratico di San Sebastiano appunto perche’ aderente alla realta’ locale ha ritenuto di proporre piu’ candidati in una ottica di trasparenza e democrazia .

  3. Grazie per la precisazione, la “supposizione” appunto ammette un ampio margine di incertezza.
    Non è il suo caso, vale in generale: seguire una certa corrente politica o sposare degli ideali di causa, non significa essere automaticamente bollati come conservatori o rinnovatori. Almeno non era questa la nostra intenzione. La dicotomia fra le due categorie non dovrebbe esistere a livello locale. In un piccolo contesto come quello di San Sebastiano al Vesuvio c’è poco da “conservare”. Il rinnovamento è necessario in ogni campo della gestione pubblica, visto il disastrato stato dei servizi e il malcontento generalizzato. Questo per dire che abbiamo dato per scontato che chiunque si approcci all’amministrazione cittadina, lo faccia in una tale ottica, di rinnovamento appunto, se è il caso anche di rottura con il passato. Ora che a livello regionale o nazionale si segua un certo orientamento piuttosto che un altro, questo dipende da dinamiche che è molto difficile interpretare. Entrano in gioco: una comune visione, il mantenimento di equlibri interni ed esterni, in qualche caso pura e semplice simpatia. Quando c’è da scegliere è giusto poi che ognuno lo faccia per se, in base alle motivazioni che ritiene più opportune.
    Ci tenga aggiornati sull’evoluzione della sua candidatura alle primarie, saremo felici di condividerne i principi e/o gli eventuali comunicati stampa prodotti.
    Buona Domenica

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