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Il sentiero n.1 – La Valle dell’Inferno

Autore Immagini e Testo Ciro Teodonno Nome Sentiero La Valle Dell'Inferno Numero Sentiero 1 Colore Identificativo Giallo Distanza 14,2 km Dislivello 500 m Tempo di percorrenza medio 7h 30m Difficoltà Media/E-CAI Traccia KML Download Niente paura! Non mi sto prendendo gioco di voi, in realtà, questo, come molti altri sentieri vesuviani, può essere gestito in base alle vostre necessità podistiche e ridotto qualora se ne presentasse la necessità. Il dislivello poi non è elevato, solo 500 m. Il sentiero numero uno dell’Ente Parco attraversa, in buona parte, la Valle dell’Inferno, che, nonostante il poco invitante nome, risulterà, soprattutto in primavera, essere tutt'altro che infernale e di piacevole percorrenza. Le raccomandazioni, in questo caso, come lo sarà per gli altri

NO all’abbattimento selvaggio

La difesa dell’ambiente ed il verde erano il “credo” di Raffaele Capasso, Sindaco della ricostruzione. Voleva ricoprire la lava di piante e fiori e ci riuscì, aiutato nell’impresa dall’Architetto ed amico Lorenzo Pagliuca. Quella di San Sebastiano fu anche la sfida di una cittadina contro il cemento selvaggio che a fiumi scorreva in molti paesi della provincia. Una sfida vinta a colpi di piantumazioni: pini, cipressi, prunus, oleandri. A distanza di anni molte di quelle piante, allora piccole ed innocue, sono cresciute a dismisura e, complice la mancanza di manutenzione e di una corretta gestione del territorio, hanno creato problemi di diverso

Il Parco del Vesuvio attende un nuovo Presidente

Dal febbraio del 2014 Ugo Leone è commissario straordinario del Parco Nazionale del Vesuvio. Fra poco più di un mese, l’attuale mandato scade il prossimo 14 agosto, è probabile che le proroghe passino a 4. In un articolo pubblicato oggi su Il Mattino, Leone si dice “sinceramente rammaricato” per la situazione di stallo in cui si trova l’ente. Spera dunque che la nuova Giunta Regionale provveda quanto prima, in concèrto con il ministro dell’Ambiente, alle nuove nomine di presidente del Parco e dei membri della giunta. Per la prima carica, intanto, già circolano indiscrezioni sui papabili. Fra tutti spicca il nome di

A fuoco la Contrada Castelluccio

Un incendio di vaste dimensioni sta interessando dal primo pomeriggio di oggi via Contrada Castelluccio e via Focone, strade periferiche del comune di Ercolano a ridosso del confine con San Sebastiano al Vesuvio. Il luogo del rogo, in pieno Parco Nazionale, famoso ai disonori della cronaca per lo sversamento illecito di rifiuti e sede in passato dell’ex discarica Ammendola & Formisano, non è nuovo a fenomeni di questro tipo. Nel cielo si è alzata intanto una densa colonna di fumo visibile anche da Napoli.

La grande risorsa del Parco

La vivacità dei terreni, la bontà del clima, la volontà di tramandare sapere e tradizioni antiche, quasi fosse una necessità, hanno reso il territorio del Somma-Vesuvio fabbrica di gusto e delizie, sopravvissuta alle avversità dell’uomo ed alle asperità della natura. L’enogastronomia appare oggi la strada maestra da percorrere, con convinzione e perseveranza. Un potenziale innegabile, la cui concreta espressione, richiede tuttavia condivisione di frutti e notevoli capacità collaborative. E’ questa la vera sfida. Un articolo sul Il Mattino di oggi, a firma di Mirella D’Ambrosio, racconta la visita ad alcune aziende vitivinicole di Boscotrecase e Terzigno che si è tenuta ieri, sabato 16

Segnaletica INGANNEVOLE per i turisti diretti al Vesuvio

Non c'è sito, qui in Campania, più visitato del Vesuvio. Un luogo tanto amato ed allo stesso tempo maltrattato. Spiace dirlo, ma l’incuria ed  il degrado si percepiscono da subito non appena si imbocca la strada che conduce al cratere. A coloro che sporcano, deturpano il territorio e quel poco di buono che si cerca, a gran fatica, di fare, il riferimento alla mostra di sculture in pietra lavica Creator Vesevo è d’obbligo, si aggiungono quelli che, in modo fraudolento, cercano di deviare il flusso di turisti diretti al Gran Cono. Succede in corrispondenza dell’ultimo bivio che precede l’arrivo a quota mille. Dal confronto di due

I Conetti Vulcanici di Pollena

Che il territorio vesuviano riservi sorprese, nel bene e nel male, è cosa risaputa. Accade così, che una calda domenica di giugno offra l’occasione per scoprire un sito del tutto sconosciuto ai più. Per raggiungerlo è sufficiente percorrere pochi km di strada dal centro urbano di uno dei paesi alle pendici del Somma-Vesuvio. Il visitatore intraprenderà qui un "viaggio" tale da proiettarlo indietro nel tempo di ben 17.000 anni. Il paese in questione è Pollena Trocchia, ed il sito quello che, negli anni ottanta, fu sede di una cava estrattiva. Parliamo della zona di territorio denominata  Carcavone, una parte del  Monte Somma

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