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Convegno – Visibilità e invisibilità del Vesuvio

Domani sera, alle ore 18.30, si terrà presso il Centro Culturale Comunale di via delle Rose in Piano di Sorrento, un'interessante conferenza a cura dell'antropologo Giovanni Gugg dal tema:  "Visibilità e invisibilità del Vesuvio". Giovanni Gugg è autore di numerose pubblicazioni sul concetto del rischio vulcanico. Il suo lavoro di dottorato lo ha reso noto ad alcuni nostri concittadini di cui ha raccolto le memorie. Recentemente è intervenuto al convegno "Vesuvio, 70 anni dall'ultima eruzione" tenutosi proprio a San Sebastiano al Vesuvio. Quella di domani sarà un'altra bella occasione per approfondire alcuni aspetti del nostro caro vulcano, fra visibilità ed invisibilità. Partecipate!

Convegno-Tavola Rotonda: “VESUVIO, settant’anni dall’ultima eruzione”

Il primo marzo del 1944 il Vesuvio, per la quarta volta dall’inizio del secolo, manifestava i segni dell’imminenza di un’eruzione. L’11 marzo una parte del conetto di scorie centrali crollò nel camino vuoto, innescando un’intensa attività all’interno del cratere. Il 21 marzo un articolo non firmato apparso sul quotidiano “Il Risorgimento” riportava: “Da sabato notte, come abbiamo annunziato, il Vesuvio è in una importante fase di eruzione che è proseguita nella giornata di ieri, facendo dilagare dal cratere incandescente migliaia di tonnellate di lava.” Avanzando lentamente, il fiume di roccia fusa giunse il 18 marzo a minacciare gli abitati di San

I rischi della zona rossa, se ne parla al programma radiofonico “24 Mattina”

Andresti a vivere nella zona rossa del Vesuvio? Questo il sondaggio lanciato da un reportage del settimanale Panorama a cura di Maria Pirro. Nel mirino le abitazioni costruite alle pendici del Vulcano più pericoloso al mondo ed il timore che si continui ad edificare. Prede spunto da qui, la seconda parte del programma radiofonico 24 Mattino di oggi, in onda su Radio 24. Sono complessivamente 2000 le ordinanze di richiese di demolizione pervenute all’ente Parco del Vesuvio dal 1997 ad oggi. Di contro sono pochi, dell’ordine delle decine, gli abbattimenti materialmente eseguiti. Lo apprendiamo dalle parole di Ugo Leone, l’ex Presidente,

Segnaletica INGANNEVOLE per i turisti diretti al Vesuvio

Non c'è sito, qui in Campania, più visitato del Vesuvio. Un luogo tanto amato ed allo stesso tempo maltrattato. Spiace dirlo, ma l’incuria ed  il degrado si percepiscono da subito non appena si imbocca la strada che conduce al cratere. A coloro che sporcano, deturpano il territorio e quel poco di buono che si cerca, a gran fatica, di fare, il riferimento alla mostra di sculture in pietra lavica Creator Vesevo è d’obbligo, si aggiungono quelli che, in modo fraudolento, cercano di deviare il flusso di turisti diretti al Gran Cono. Succede in corrispondenza dell’ultimo bivio che precede l’arrivo a quota mille. Dal confronto di due

I Conetti Vulcanici di Pollena

Che il territorio vesuviano riservi sorprese, nel bene e nel male, è cosa risaputa. Accade così, che una calda domenica di giugno offra l’occasione per scoprire un sito del tutto sconosciuto ai più. Per raggiungerlo è sufficiente percorrere pochi km di strada dal centro urbano di uno dei paesi alle pendici del Somma-Vesuvio. Il visitatore intraprenderà qui un "viaggio" tale da proiettarlo indietro nel tempo di ben 17.000 anni. Il paese in questione è Pollena Trocchia, ed il sito quello che, negli anni ottanta, fu sede di una cava estrattiva. Parliamo della zona di territorio denominata  Carcavone, una parte del  Monte Somma

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