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Rabbia e malumore, l’iniziativa dei commercianti di via Plinio

È dalla rabbia che si deve partire per dare un senso a quello che sta accadendo a San Sebastiano al Vesuvio. Dalla rabbia e dal prossimo appuntamento elettorale, si potrebbe aggiungere. Molto in effetti si sta muovendo in vista delle elezioni amministrative di maggio 2016. Mai nella storia della cittadina si sono contati tanti aspiranti alla poltrona di Sindaco. A memoria se ne contano più di una decina, ma è ancora presto per tirare le somme, figuriamoci per dar credito al chiacchiericcio locale.

12314093_998581823518784_6226623277468995989_nSta di fatto che molti sono stufi di come oggi si presenta il paese ed altro modo non hanno che agire di prima mano. Questa volta sono i commercianti di via Plinio a prendere l’iniziativa. Stanchi del grigiore e della sporcizia, si sono attivati finanziando l’acquisto di nuove lampade a luce bianca (foto in alto). Le sfere, che completano i corpi illuminanti, completamente insudiciate dagli escrementi dei colombi, sono state al momento rimosse.

Stiamo vivendo una crisi economica e sociale di dimensioni epocali. Molte attività commerciali legale alla piccola distribuzione rischiano di chiudere e necessitano di nuovi stimoli interni ed esterni. Piccoli interventi, segno di attenzione e rispetto per il proprio lavoro e per gli acquirenti, possono fornite nuova linfa.

Non siamo soliti prendere posizione a difesa dell’uno o dell’altro. Soprattutto in una situazione complessa come questa in cui all’intervento pubblico si associa la mediazione privata. Tuttavia è necessario a nostro avviso scagionare l’attuale Commissario Prefettizio, operativo da appena sette mesi. Con tutte le azioni intraprese, alcune di sicura gestione non ordinaria, e tutte le variazioni di bilancio apportate, cambiare le lampade sarebbe costato al Commissario il tempo di un graffio sotto un pezzo di carta. Ovviamente andava informato.

Cosa stanno facendo invece e cosa hanno fatto in passato le associazioni di categoria? Ne abbiamo ben due operanti sul territorio, ASCOM ed AICAST. Soprattutto, considerando che questa questione va avanti almeno dal 2012, cosa ha fatto la precedente amministrazione?

Tre anni, un’infinità di tempo, per non risolvere un problema semplicissimo, sono bastati per montare rabbia e malumore.

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