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Il sentiero n°7 del Parco Nazionale del Vesuvio “La Profìca Paliata”

Autore Immagini e TestoCiro TeodonnoNome SentieroLa Profica PaliataNumero Sentiero7Colore Identificativo MarroneLunghezza 6,5 km A/RDislivello positivo   560Tempo di percorrenza medio   3 ore A/RDifficoltàE-CAI (escursione semplice)Traccia gpxDownload* Il Vallone della Profìca, che prende il suo nome dalla variante dialettale del caprifìco, ovvero il fico selvatico, è il più rurale e il meno noto della sentieristica ufficiale, un’occasione per conoscere da vicino le colture vesuviane ma anche un’occasione persa per il rispetto e la salvaguardia del territorio. Il sentiero, che in sé non è mai stato molto lungo (1.579 m lineari nel suo vecchio tracciato) si perdeva nel bosco misto mesofilo (che predilige condizione medie

Si può volare col drone nel Parco Nazionale del Vesuvio?

Mi capita spesso di imbattermi in video girati con il drone in area Parco. Si tratta di filmati molto suggestivi perché consentono di osservare il Vesuvio da una prospettiva inedita. Su youtube, effettuando una semplice ricerca, se ne trovano molti. In alcuni casi il drone percorre il perimetro del cratere per poi entrare al suo interno e mostrare gli sbuffi bianchi delle fumarole. Da lì virare ed inquadrare lo spettacolare panorama di Napoli.  Immagini senza dubbio bellissime, ma una domanda è d'obbligo: far volare un drone in un parco naturale, come quello del Vesuvio appunto, è lecito? Chi utilizza un

Il Sentiero N°5 “Il Gran Cono”

Finalmente giungiamo al pezzo forte della nostre passeggiate, l’emblema del Parco Nazionale, il sentiero n°5 ovvero il Gran Cono del Vesuvio. La salita al Gran Cono Con i suoi scarsi 4 km non è il più lungo e impegnativo dei sentieri ma ha tutto il fascino che un vulcano può offrire. Gioia per gli esperti vulcanologi e fonte di grande interesse per i curiosi d’ogni età e nazionalità. Vale la pena quindi affrontarne la lieve salita che dopo quattro tornanti sale dritto al bordo del famosissimo cratere. Al sentiero vi si giunge attraverso la Strada Provinciale del Vesuvio, un lungo nastro d’asfalto che da quota 800 in

Commenti al veleno, il Parco delude

E' ormai abitudine diffusa passare del tempo, in alcuni casi fin troppo, sui social. Sfogliando bacheche e leggendo distrattamente post qua e là, ci si tiene informati e spesso si soddisfa la naturale propensione al pettegolezzo di ognuno di noi. Tra i post della mia bacheca noto con piacere alcuni messaggi e video pubblicati dalla pagina ufficiale del Parco Nazionale del Vesuvio e dal suo Presidente Agostino Casillo. Le ruspe sono a lavoro sul sentiero n°9 con l'obiettivo di riqualificarlo e renderlo nuovamente fruibile al grande pubblico che in massa si reca negli ultimi anni in visita al Gran Cono ed

Il Vesuvio col senno di poi

Riflessioni ex post di un attivista. Le fiamme sul Vesuvio, temute da molti già dallo scorso inverno LEGGI si sono puntualmente presentate con il loro drammatico conto; le operazioni di spegnimento, soprattutto per quel che riguarda il lavoro a terra, sono state effettuate con notevole ritardo e in situazioni ormai, tanto avanzate, da essere, in certi casi, quasi inutili o pericolose. Solo quando gli incedi vesuviani sono diventati un caso nazionale e forse qualcosa in più, solo allora, il governo centrale, nella persona del ministro dell’Ambiente, si è degnato di recarsi sul posto per rendersi conto della situazione o magari tutelare semplicemente il

San Sebastiano, il fuoco si allontana

Ieri è stata un’altra giornata campale ma allo stesso tempo anche da ricordare e bisognerà farlo non solo per l’eccezionalità dell’evento in cui ci siamo visti vittime e protagonisti al contempo, ma per avere posto un punto di rifermento fisso per il nostro futuro di cittadini vesuviani. Giovedì mattina, la giornata non poteva iniziare peggio, quattro ore di sonno all’attivo e senza aver accocchiato nulla con l’articolo da spedire; fumo acre e allusivo di guai in vista in un’aria fetente, fetente comme ‘o mal ‘e capa ca tenevo. Elicottero tra Massa e S.SebastianoCerco di riprendermi, un ultimo sguardo all’articolo e lo invio alla redazione senza più pensarci.

Incendi sul Vesuvio: cronaca di un giorno infausto

La cronaca della distruzione di un patrimonio ambientale e la tragedia umana di chi ha perso casa e averi, in quello che possiamo definire il più vasto incendio dal ’44 ad oggi. Svegliarsi la mattina con l’amaro in bocca per quel che si è respirato ma soprattutto per quel che si è visto e sentito il giorno prima, e guastarsi la giornata ancor di più affacciandosi al balcone e vedere che l’inimmaginabile si stava avverando, ha un che di sfiancante e deprimente. Il Vesuvio, da casa mia a San Sebastiano, lo si può vedere nella sua completezza a fare il paio col

Vesuvio, aumenta il fronte delle fiamme

L’incendio del Vesuvio incomincia ad avere i contorni preoccupanti di una catastrofe, le forze in campo sono limitate e devono dividersi su più fronti; ma dov’è il tanto decantato orgoglio identitario? Mentre le fiamme circondano il Colle del Salvatore, minacciando seriamente, non solo il nostro patrimonio naturalistico, ma anche quello culturale e storico, assistiamo allo show mediatico di chi non ha saputo far di meglio che formulare la più classica delle ipotesi assolutorie, quella delle ecomafie, per giustificare l’ingiustificabile inadempienza nel tutelare il bene presieduto e riscuotendo, tra l’altro, anche interesse tra gli accoliti per suddetta ipotesi; sì, ipotesi, perché non

Vesuvio: l’inferno continua

Ancora fiamme nel Parco Nazionale del Vesuvio, ancora una volta l’impegno di uomini e mezzi impegnati su più fronti non è sufficiente a scongiurare ciò che si prospetta essere un altro disastro. Ore 14.00 di un torrido pomeriggio estivo, tutto sembra calmo quando all’improvviso scoppia l’incendio. Da via Vesuvio ad Ercolano, all’altezza del ristorante Casa Rossa, alimentato dal vento, il fuoco si sposta a monte, i focolai sono tanti e se ne creano sempre di più alimentati dall’arida sterpaglia. Le fiamme raggiungono in poco tempo l’agriturismo Il Sentiero, i proprietari, intenti a pranzare si vedono all’improvviso circondati dalle fiamme che però riescono

Somma Vesuviana, preoccupante incendio in area parco

Nuova giornata infernale nel Vesuviano, roghi a Torre del Greco e Sant’Anastasia ma soprattutto è ancora il Monte Somma ed il Parco Nazionale del Vesuvio a bruciare. Complice l’arsura di questo torrido mese di giugno, il forte vento, una siccità che non si ricordava da anni ed un’incuria dei boschi, oramai atavica, ma a bruciare è ancora una volta il Parco Nazionale del Vesuvio. Questo pomeriggio le fiamme sono divampate a monte del santuario di Santa Maria a Castello nel comune di Somma Vesuviana, lambendo le mura di una villetta ma senza creare danni a questa per il pronto intervento e

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