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Si può volare col drone nel Parco Nazionale del Vesuvio?

Mi capita spesso di imbattermi in video girati con il drone in area Parco. Si tratta di filmati molto suggestivi perché consentono di osservare il Vesuvio da una prospettiva inedita. Su youtube, effettuando una semplice ricerca, se ne trovano molti. In alcuni casi il drone percorre il perimetro del cratere per poi entrare al suo interno e mostrare gli sbuffi bianchi delle fumarole. Da lì virare ed inquadrare lo spettacolare panorama di Napoli.  Immagini senza dubbio bellissime, ma una domanda è d’obbligo: far volare un drone in un parco naturale, come quello del Vesuvio appunto, è lecito?

Chi utilizza un drone per professione o semplicemente  per passione, dovrebbe sapere che a gennaio è entrato in vigore il regolamento europeo Reg. 947/2019 che disciplina l’uso degli UAV (Unmanned Aerial Vehicle) negli stati membri aderenti all’EASA. ENAC, l’ente normatore nazionale per l’aviazione civile, ha fatto proprie le indicazioni di EASA pubblicando il 4 gennaio il regolamento attuativo UAS-IT che si applica a tutti i mezzi aerei a pilotaggio remoto.

La normativa europea in particolare distingue fra tre diverse categorie di operazioni, le “open” che non richiedono il rilascio di un’autorizzazione operativa e prevedono al massimo l’uso di droni fino a 25kg di peso, le “specific” per le quali tale autorizzazione è necessaria e le “certified” per droni con un elevato livello di rischio, dedicati al trasporto di esplosivi, persone etc.

Focalizziamoci al momento sulle attività della categoria open, quelle di certo ad oggi maggiormente diffuse, in cui rientrano la gran parte degli operatori amatoriali e numerosi professionisti. Si tratta di operazioni VLOS con drone sempre in visibilità per tutta la durata del volo.

Una premessa è doverosa. Da Reg. UAS-IT per poter operare un drone è necessario registrarsi come operatore presso la piattaforma d-flight. Ciò al fine di ottenere un QRCode con un codice identificativo univoco da apporre obbligatoriamente sul mezzo impiegato per il volo. D-flight consente inoltre di essere sempre informati sulle regole del volo pubblicando una mappa dettagliata, ATM09, dell’intero territorio nazionale. La mappa mostra delle aree colorate, chiamate Zone Geografiche UAS (ZGU), in una visione 3d più propriamente volumi, che rappresentano restrizioni all’utilizzo dello spazio aereo per il volo di velivoli unmanned. La consultazione di tale mappa è dunque obbligatoria per capire se è possibile o meno volare in un dato luogo ed eventualmente con quali limitazioni.

Centrando pertanto la mappa di d-flight sul Parco Nazionale del Vesuvio è possibile notare che l’intero perimetro del Parco è ricoperto da una zona/area geografica circolare di colore rosso che per gran parte della sua superficie si soprappone ad una zona di colore azzurro. San Sebastiano al Vesuvio, Massa di Somma, etc, ricadono invece nell’intersezione fra l’area rossa del Parco ed un’area gialla. Tali ZGU, come anticipato, sono in realtà volumi che si estendono da una quota minima ad unlimited. L’azzurra e la gialla ad esempio, rappresentano due volumi relativi alla control zone (CTR) dell’aeroporto di Capodichino.

Consultando la leggenda di d-flight si può notare che nelle aree rosse  è vietato volare (la massima quota AGL ammessa è infatti 0m), mentre nelle aree azzurre o gialle è possibile in categoria open utilizzare il proprio drone fino ad una quota max rispettivamente di 60m e 45m. In caso di sovrapposizione, vale sempre il vincolo più stringente.

Pertanto, arriviamo al dunque. La risposta, come potrete facilmente dedurre è NO, non è possibile volare nell’area del Parco Nazionale del Vesuvio ed in generale nella gran parte dei parchi italiani. Ciò in virtù di una legge quadro sulle aree protette nazionali e regionali che tutela la fauna dei parchi  naturali consentendo ai gestori di richiedere l’istituzione di una riserva di spazio aereo. Non è possibile pertanto violare il vincolo dei 0m, presente in zona rossa, senza essere autorizzati esplicitamente a farlo dal proprietario del divieto. Per ottenere un’ autorizzazione o nulla osta che dir si voglia, occorre dunque inoltrare un’apposita richiesta all’Ente gestore del Parco (Ente Parco Nazionale del Vesuvio). In caso di riscontro positivo, il nulla osta va girato ad ENAC per conoscenza.

Qualora ci siano più restrizioni, come per le intersezioni dell’area rossa del parco con la CTR di Capodichino, la situazione cambia. Se è infatti necessario impegnare con il proprio drone più zone geografiche UAS la procedura si complica. All’interno delle ZGU aeroportuali, tra l’altro, non è nemmeno consentito volare in categoria open. Per cui massima attenzione, considerate che ottenuto il nulla osta dal Parco è possibile volare in open fino a max 45m lì dove la zona rossa interseca la gialla e fino a max 60m in corrispondenza delle intersezioni con il volume azzurro. Occhio sempre ai divieti per evitare di disturbare la fauna del  Parco, creare pericoli alla navigazione aerea e rischiare onerose sanzioni.

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