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Grazie Gennaro!

La vigilia di Natale apprendo via social della scomparsa di Gennaro Di Paola. Non ho avuto mai il piacere di conoscerlo di persona, eppure so molto di lui. So del suo amore per Massa di Somma, per un territorio, quello vesuviano, che sempre decantava e difendeva, per la politica, quella vissuta sul campo da combattente durante e dopo la guerra. Gennaro era per me una figura affascinante e misteriosa, patrimonio di esperienza e di memoria. Da seguire con rispetto, in silenzio. Ricordo di una sua intervista pubblicata in rete tempo fa, il viso scarno e spigoloso in primo piano, una libreria

1944: CRONACHE DELL’ERUZIONE

San Sebastiano al Vesuvio e i paesi vesuviani nelle cronache dell'eruzione del marzo 1944. Sulla linea di quanto già detto nel precedente articolo focalizziamo ora l'attenzione sui centri abitati di San Sebastiano e Massa di Somma, colpiti della colata lavica nell'ultima eruzione vesuviana. I due centri, rispetto agli altri paesi colpiti, sono quelli, che nella sfortuna del cataclisma, hanno ottenuto maggiore attenzione e non solo dalla stampa ma anche dalla letteratura e su tutti spiccano i nomi di Norman Lewis e Curzio Malaparte che in Napoli “44 e ne La Pelle, lasciano pagine memorabili di quegli eventi e di quei luoghi.

MARZO 1944

Un analisi delle cronache dell'epoca, per intendere i fatti che videro protagonista il Vesuvio e la sua gente settantatré anni fa. Abbiamo deciso di ripercorrere, a più di settant'anni dall'ultima eruzione, i fatti che la contraddistinsero, facendo una sorta di cronistoria degli eventi che nel marzo del 1944 colpirono il Vesuviano. Abbiamo deciso di seguire, attraverso la cronaca dei giornali dell'epoca, la furia del Vulcano; le passioni e le vicissitudini di chi visse, in quei frangenti, lo scontro tra natura e storia, quelli che furono posti da quest'ultima in quarta pagina, perché le notizie di una guerra ancora in atto non permettevano

San Gennaro, il miracolo del sangue che fermò il Vesuvio

Oggi, 19 settembre, è il giorno di San Gennaro, principale patrono della città di Napoli. La festa, che coinvolge l'intera popolazione, ha il suo fulcro nel Duomo cittadino dove sono conservate le ossa del Santo e due ampolle contenenti il suo sangue, per l'occasione esposte alla venerazione dei fedeli. Tutti attendono trepidanti il miracolo della liquefazione del sangue, cui è associato l'auspicio di "buona sorte" per l'interà città. L'evento si ripete altre due volte nel corso dell'anno, la prima domenica di maggio, mese della Madonna, ed il 16 dicembre. Quest'ultima data è legata al rapporto del Santo con il minaccioso

Convegno-Tavola Rotonda: “VESUVIO, settant’anni dall’ultima eruzione”

Il primo marzo del 1944 il Vesuvio, per la quarta volta dall’inizio del secolo, manifestava i segni dell’imminenza di un’eruzione. L’11 marzo una parte del conetto di scorie centrali crollò nel camino vuoto, innescando un’intensa attività all’interno del cratere. Il 21 marzo un articolo non firmato apparso sul quotidiano “Il Risorgimento” riportava: “Da sabato notte, come abbiamo annunziato, il Vesuvio è in una importante fase di eruzione che è proseguita nella giornata di ieri, facendo dilagare dal cratere incandescente migliaia di tonnellate di lava.” Avanzando lentamente, il fiume di roccia fusa giunse il 18 marzo a minacciare gli abitati di San

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