Sei qui
Home > News > Grazie Gennaro!

Grazie Gennaro!

La vigilia di Natale apprendo via social della scomparsa di Gennaro Di Paola. Non ho avuto mai il piacere di conoscerlo di persona, eppure so molto di lui. So del suo amore per Massa di Somma, per un territorio, quello vesuviano, che sempre decantava e difendeva, per la politica, quella vissuta sul campo da combattente durante e dopo la guerra.

Gennaro era per me una figura affascinante e misteriosa, patrimonio di esperienza e di memoria. Da seguire con rispetto, in silenzio. Ricordo di una sua intervista pubblicata in rete tempo fa, il viso scarno e spigoloso in primo piano, una libreria sullo sfondo, la bandiera arcobaleno della PACE in bella mostra. La voce, ferma e profonda, componeva immagini che si riflettevano lucide nei suoi occhi.

D’un tratto fui  proiettato in una dimensione sconosciuta. L’Arenella e la via che porta al Cardarelli, molte volte percorse distrattamente in macchina cambiarono volto colorandosi di nero. La battaglia per liberare Napoli dai tedeschi e dai fascisti si faceva via via più cruenta. Una ribellione sorta spontanea perchè non si poteva più tacere dinanzi alla fame, alla miseria e alle sopraffazioni imposte con le armi e la paura. Gennaro, con coraggio ed amore, mise in discussione la sua vita contribuendo così a cambiare il corso della storia e regalando alla nostra città ed alle nostre vite il primato della libertà. L’ultimo dei Partigiani.

A Massa di Somma Gennaro arrivò da cittadino del mondo, così come amava definirsi. Come cittadino, appunto, si legò alla vita del paese e contribuì, col suo impegno sociale, politico e civile a migliorarla. L’amore per la terra vesuviana si evince forte nella sua opera “Gente ‘e Massa” che vi invito a leggere. Una raccolta di memorie e poesie di cui Gennaro ci fa dono. A noi spetta comprenderle e tramandarle.

Ho cercato in questi giorni di dare un senso al suo scritto spolverando quel libro dalla copertina rossa come il sangue ed il suo credo mai tradito. Avevo già letto qualcosa in passato, ma purtroppo non con la giusta attenzione. Due in particolare sono le poesie che credo sia giusto citare. La prima ben evidenzia il pensiero di Gennaro e l’animo nobile di chi fa del prossimo la propria missione di vita. “‘Avimma Cagnà!” è il manifesto degli umili dimenticati, di coloro che con le loro fatiche hanno dato onore e lustro al comune di Massa. E’ evidente però che il grido si erge più in alto a rimproverare l’usanza nazionale di dar lustro e fama ai soli personaggi “altolocati”, a rivendicare la necessità di riconoscere, anche nella toponomastica cittadina, l’importanza dei mestieri e dei lavoratori. La seconda “Care Vesuvio, famme nu favore” è un grido forte che richiama alla necessità di maggiore rispetto e tutela del territorio vesuviano: “‘O prugresse mmiscate cu l’affare c’à cumbinate già nu sacche e guaie; falle tremmà, sulamente rà paura, ma po, va chiane, nce sta chi te vo bene. Sannà mparà che t’anna rispettà pecchè nce rate sempe ‘e meglie cose: pummarole, crisommole, ‘o meglie vino e dinte ‘a miseria ‘e prete pe fa e case.”

Grazie Gennaro!

Condividi post

Lascia un commento

Top