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San Sebastiano, si alzano i toni della competizione politica

Concluse le primarie del PD, a San Sebastiano al Vesuvio comincia un nuovo corso di sterili attacchi che alzano ulteriormente i toni della competizione politica.

manifesto_san_sebastiano_al_vesuvioLunedì  ha fatto la comparsa per le vie del paese un manifesto a firma di un presunto “gruppo di persone” raccolte nella sconosciuta “Associazione Ricreativa San Sebastiano Liberi”. Scrivono di frequentare la piscina di via degli Astronauti e di essere piuttosto infastiditi dalla presenza costante all’interno dell’edificio di Salvatore Sannino, candidato a sindaco per il PD, e di Giuseppe Capasso, primo cittadino “decaduto”. Costoro frequenterebbero la piscina non tanto per finalità sportive, ma di propaganda politica.

Va bene che ci si interroghi sulle funzioni svolte impropiamente e comunque, anche se in assenza di mandato, ma attaccare un cittadino impegnato politicamente, di qualsiasi colore esso sia, solo perché frequenta un esercizio pubblico, appare un tentativo di limitazione della libertà personale intollerabile. A questo punto perchè non un manifesto contro l’appostamento costante di tutti gli esponenti politici all’uscita della chiesa madre o lungo via Plinio la domenica mattina? Perché non un manifesto contro l’impossibilità di camminare la sera lungo via Roma senza essere fermati da questo o quel presunto candidato o aspirante sindaco? Perché non un manifesto contro il fastidioso porta a porta cui si è sottoposti continuamente da parte di tutti, nessuno escluso? Evidentemente qualcuno dà più fastidio di qualcun altro e la matrice di questa azione è tutt’altro che popolare.

L’accresciuta partecipazione degli ultimi tempi alla vita pubblica, se inizialmente faceva ben sperare, rischia di trasformarsi in sterile ed infruttuosa competizione, di creare miti o esasperare dissapori. Di polemiche se ne sono sentite fin troppe. Futili distrazioni e tentativi di deviare l’attenzione dai veri problemi della nostra comunità. Non si è ancora parlato ad esempio, se non in modo marginale, della necessità di intervenire immediatamente in alcuni ambiti per creare nuove condizioni di vivibilità e prospettive di sviluppo. Solo in pochi hanno messo in campo le proprie idee condividendole con chi si è detto interessato ad ascoltarle. I più si sono limitati a criticare.

Il rischio concreto di tutto ciò è quello che si ripeta la situazione di stallo degli ultimi anni, in cui San Sebastiano è stata completamente ferma. Si potrebbe dire che è colpa degli ex amministratori e sicuramente una buona fetta di responsabilità è la loro. Ma è anche colpa della nostra faziosa belligeranza; della sete di potere che anima molti; dell’incapacità di confronto e di capitalizzazione di idee ed energie, soprattutto, dell’ assurda tendenza a definirsi “liberi” solo per arrogarsi il diritto di limitare la libertà altrui.

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